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Π Π Δneff × · × ... …
attuale come sarebbe se...
spaziato
Spiegazioni
Qui puoi creare, controllare e correggere fasi e sottofasi del processo.
Definizioni:
- F: frazione dei pazienti coinvolti nella fase/sottofase. 100% significa: "tutti i pazienti".
- R: numero medio di ripetizioni della fase/sottofase per paziente.
-
Fallimenti: numero di fallimenti che possono verificarsi durante l'esecuzione di una fase/sottofase (numero
totali; numero con rischio
accettabile, tollerabile e
inaccettabile).
-
Neff: somma dei tassi attesi di eventi neff di tutti i fallimenti che possono verificarsi durante l'esecuzione
della fase/sottofase.
Se sono state definite misure di sicurezza "potenziali", i valori che ne sono influenzati sono mostrati nel
formato:
valore attuale
come sarebbe se..., dove il "valore attuale" è dovuto alle sole misure
di sicurezza attive, mentre il valore "come sarebbe se..." è dovuto sia alle misure attive che a quelle
potenziali.
Crea, esamina e correggi gli effetti dei fallimenti.
Definizioni:
- Numerosità: numero di fallimenti che generano un dato effetto.
-
Severità: severità massima trovata tra tutti i fallimenti che generano un dato effetto.
- RPN: indice RPN massimo trovato tra tutti i fallimenti che generano un dato effetto.
-
Neff: somma dei tassi attesi di eventi neff di tutti i fallimenti che generano un dato
effetto.
Se sono state definite misure di sicurezza "potenziali", i valori che ne sono influenzati sono mostrati nel
formato:
valore attuale
come sarebbe se..., dove: il "valore attuale" è dovuto alle sole
misure attive, mentre il valore "come sarebbe se..." è dovuto sia alle misure attive che a quelle potenziali.
Il tasso atteso di eventi neff è il numero di pazienti per anno che ci si aspetta risentiranno dell'effetto dal
fallimento.
È calcolato come segue. La probabilità Pocc che il fallimento si verifichi ("accadimento") è:
Pocc=Pocc,i·Πpmiss
dove Pocc,i=Pocc,i(Oi) e Πpmiss è il prodotto delle probabilità pmiss di tutte le prevenzioni aggiunte.
La probabilità che il fallimento si verifichi, non venga rivelato e generi il suo effetto è:
Peff=Pocc·Pmiss,i·Πpmiss
dove Pmiss,i=Pmiss,i(Di) e Πpmiss è il prodotto delle probabilità pmiss di tutte le barriere aggiunte.
Infine, il tasso atteso di eventi vale:
neff=Peff·T·F·R
Dove T è il volume del processo (pazienti/anno), F è la frazione di pazienti coinvolti nella fase/sottofase
corrente e R è il numero medio di ripetizioni per paziente della fase/sottofase corrente.
Qui puoi eseguire un'analisi FTA.
Procedura tipica:
-
Definisci il volume T del processo (pazienti/anno) e i livelli di accettazione del rischio in "impostazioni".
- Definisci la lista dei possibili effetti avversi (sulla sinistra).
- Per ogni effetto, crea i fallimenti che potrebbero causarlo.
-
Esamina il rischio associato ad ogni fallimento utilizzando le metriche disponibili (tasso atteso di eventi
neff, tollerabilità del rischio). Se necessario correggi la valutazioni iniziale del rischio (S, Oi, Di).
-
Decidi dove posizionare misure di sicurezza aggiuntive (può essere utile visualizzare l'albero d'errore
premendo "Mostra diagramma").
- Crea le misure di sicurezza aggiuntive per i fallimenti il cui rischio deve essere mitigato.
Se sono state definite misure di sicurezza "potenziali", i valori che ne sono influenzati sono mostrati nel
formato:
valore attuale
come sarebbe se..., dove il "valore attuale" è dovuto alle sole misure
attive, mentre il valore "come sarebbe se..." è dovuto sia alle misure attive che a quelle potenziali.
Similmente, la tollerabilità del rischio ("semaforo") è mostrata come (valore corrente)(come sarebbe se).
Definizioni dei parametri mostrati in questa tabella:
-
Pocc,i: probabilità di accadimento del fallimento corrispondente all'inidice iniziale di
accadimento Oi. È determinata dalla causa e dalle prevenzioni iniziali in opera.
-
pmiss di una prevenzione aggiunta: probabilità che la prevenzione non sia efficace nel
neutralizzare la causa.
-
Pocc: probabilità di accadimento del fallimento:
Pocc=Pocc,i·Πpmiss
dove
Πpmiss è il prodotto delle pmiss di tutte le prevenzioni aggiunte.
-
Pmiss,i: probabilità condizionata che il fallimento non venga rivelato nel caso si verifichi
("accadimento"), corrispondente al grado iniziale di rivelabilità Di. È determinata dalle barriere iniziali.
-
pmiss di una barriera aggiunta: probabilità condizionata che il fallimento non venga rivelato
dalla barriera nel caso si verifichi ("accadimento").
-
neff: tasso atteso di eventi generato dal fallimento.
neff=Pocc·Pmiss,i·Πpmiss·T·F·R
where
Πpmiss è il prodotto delle pmiss di tutte le barriere aggiunte, T è il volume del processo (pazienti/anno),
F è la frazione di pazienti coinvolti nella fase/sottofase in cui il fallimento si verifica e R è il numero
medio di ripetizioni della fase/sottofase per paziente.
- Neff: somma degli neff di tutti i fallimenti che generano un dato effetto.
Se sono state definite misure di sicurezza "potenziali", i valori che ne sono influenzati sono mostrati nel
formato:
valore attuale
come sarebbe se..., dove il "valore attuale" è dovuto alle sole misure
attive, mentre il valore "come sarebbe se..." è dovuto sia alle misure attive che a quelle potenziali.
Similmente, la tollerabilità del rischio ("semaforo") è mostrata come (valore corrente)(come sarebbe se).
Qui puoi confrontare costi e benefici determinati da tutte le misure di sicurezza aggiunte.
Una singola misura di sicurezza può agire su uno più fallimenti.
Definizioni:
-
Δneff: la riduzione del tasso atteso di eventi determinato da una misura di sicurezza M
che agisce su un certo fallimento FM:
Δneff=neff'-neff
Dove:
-
neff' è il tasso atteso di eventi di FM calcolato tenendo conto tutte le misure di sicurezza attive e
diverse da M.
-
neff è il tasso atteso di eventi di FM calcolato tenendo conto di tutte le misure di sicurezza attive e M
(qualunque sia il suo stato).
-
ΔNeff: riduzione complessiva del tasso atteso di eventi dovuto a una misura di sicurezza
che agisce su più di un fallimento FM1, FM2,…:
ΔNeff=Δneff1+Δneff2+…
-
Risparmio sugli eventi: risparmio economico dovuto a Δneff durante un certo numero Ny di
anni (l'impostazione predefinita è Ny=5). Si tratta di costi dovuti a eventi che non si verificano se la
misura di sicurezza è implementata. Se la misura agisce su un singolo fallimento che genera l'effetto E con un
costo medio dell'evento Ce:
(Risparmio suglie eventi)=Δneff·Ce·Ny,
Se la misura agisce su più fallimenti FM1, FM2…:
(Risparmio sugli eventi)=Δneff1·Ce1·Ny+Δneff2·Ce2·Ny+…
-
Costi non ricorrenti: la componente del costo di una misura di sicurezza indipendente da
quanto a lungo questa viene usata. Esempio: la spesa iniziale necessaria ad acquistare una nuova
apparecchiatura.
-
Costi ricorrenti: la componente del costo di una misura di sicurezza proporzional al suo
periodo di utilizzo. Esempi: abbonamenti SW; contratti di manutenzione; calibrazioni periodiche della
strumentazione; tempo necessario per il controllo di qualità e revisioni interne.
-
Costo totale: la spesa complessiva necessaria a mettere in atto e far funzionare la misura di
sicurezza durante un certo numero di anni Ny (l'impostazione predefinita è Ny=5).
(Costo Totale)=(Costi Non Ricorrenti)+(Costi Ricorrenti)·Ny.
Puoi associare a qeusto fallimento:
-
Una nuova prevenzione. I parametri da specificare sono:
- Nome (campo obbligatorio).
-
Stato (campo obbligatorio). Sono possibili tre opzioni: attiva (la prevenzione è già stata implementata),
potenziale (un'idea che sta venendo valutata), inattiva (una prevenzione né implementata né in
valutazione, per esempio una vecchia idea abbandonata)
-
pmiss (campo obbligatorio): la probabilità che la prevenzione non impedisca alla causa di attivare il
fallimento; per esempio: una prevenzione con "pmiss=20%" riduce la probabilità di accadimento al 20% del
suo valore iniziale Pocc,i.
-
Costi non ricorrenti: la componente del costo di una misura di sicurezza che è indipendente da quanto a
lungo la misura è utilizzata. Esempio: la spesa iniziale necessario ad acquistare nuova strumentazione.
Questa voce è utilizzata nell'analisi costi-benefici.
-
Costi ricorrenti: la componente del costo di una misura di sicurezza proporzionale al tempo durante il
quale la misura è utilizzata. Esempi: abbonamenti per SW; contratti di manutenzione; calibrazioni
periodiche degli strumenti; tempo speso dal personale per il controllo di qualità. Questi costi sono
utilizzati nell'analisi costi-benefici.
-
Riferimenti/Note: un campo di testo dove raccogliere annotazioni, commenti o un codice di riferimento
assegnato alla misura di sicurezza
-
Una misura di sicurezza esistente: una barriera o una prevenzione già usate contro altri
fallimenti possono essere selezionate e applicate come prevenzione a questo fallimento. Occorre specificare
simplicemente il parametro pmiss. Per "costi ricorrenti, "costi non-ricorrenti" e "stato" saranno riutilizzati
i valori che sono già stati definiti.
Seleziona le fasi che vuoi accorpare.
L'ordine della selezione è importante. Se F1 è la prima fase selezionata, F2 è la seconda etc.:
- Il contenuto (fallimenti e sottofasi) di tutte le fasi selezionate è trasferito in F1.
-
L'ordine finale del contenuto (fallimenti e sottofasi) all'interno di F1 riflette l'ordine di selezione delle
fasi.
- Le fasi F2, F3... saranno eliminate dopo il trasferimento del loro contenuto.
Casi particolari:
-
Se almeno una fase ha una sottofase, e almeno un'altra fase ha fallimenti e nessuna sottofase, questi
fallimenti saranno assegnati all prima sottofase disponibile dopo l'accorpamento.
-
Se fasi diverse hanno sottofasi con lo stesso nome, queste sottofasi rimarranno distinte dopo l'accorpamento.
Seleziona gli effetti che vuoi accorpare.
L'ordine di selezione è importante. Se E1 è il primo effetto selezionato, E2 il secondo, E3 il terzo etc.:
-
Tutti i fallimenti che generavano gli effetti E1, E2, E3 etc., dopo l'accorpamento genereranno l'effetto E1.
- Gli effetti E2, E3…… saranno eliminati dopo l'accorpamento.
Rivelabilità iniziale: quantifica la probabilità che il fallimento sia rivelato prima che
generi un effetto avverso. Dipende dalle barriere inizialmente presenti ("barriere iniziali"). Puoi definire uno
di questi due parametri (l'altro sarà calcolato automaticamente):
-
Grado di rivelabilità Di: un numero da 1 a 10 (il suo significato è spiegato nella tabella delle scale S,O,D).
-
Pmiss,i: la probabilità condizionata che, nonostante le barriere iniziali, il fallimento non venga rivelato
dopo essersi verificato ("accadimento").
Probabilità di accadimento iniziale: la probabilità che il fallimento si verifichi
("accadimento") tenendo conto della causa e delle prevenzini iniziali presenti. Puoi definire uno di questi due
parametri (l'altro sarà calcolato automaticamente):
-
Grado di accadimento Oi: un numero da 1 a 10 (il suo significato è spiegato nella tabella delle scale S,O,D).
-
Pocc,i (%): la probabilità che, nonostante le prevenzioni iniziali, il fallimento si verifichi durante
l'esecuzione della fase/sottofase.
Severità: severità di un fallimento.
È un numero da 1 a 10 (il suo significato è spiegato
nella tabella delle scale S,O,D).
-
Nome: nome dell'analisi del rischio. Per uno studio FMEA è tipicamente il nome del processo
in esame.
-
Pazienti per anno: il numero di pazienti per anno che sono/saranno trattati nel processo. È
abbreviato col simbolo T ("throughput", ovvero "volume").
-
Periodo per il calcolo dei costi (anni): periodo utilizzato per il calcolo del costo totale
delle misure di sicurezza (che include sia costi ricorrenti che non ricorrenti). È abbreviato col simbolo Ny.
-
Prossima scadenza: la prossima scadenza per questa analisi del rischio. Le scadenze sono
mostrate nella libreria delle analisi del rischio (schermata iniziale).
-
Note: appunti e commenti che desideri aggiungere alla prima versione di questa analisi del
rischio. Per ogni versione successiva, avrai la possibilità di aggiungere nuove note.
F: frazione di pazienti coinvolti nella fase/sottofase. 100% significa \"tutti i pazienti\".
R: numero medio di ripetizioni per paziente della fase/sottofase.
Qui puoi eseguire un'analisi FMEA del processo.
Procedura tipica:
-
Specifica in "impostazioni" il volume del processo (pazienti per anno) e i livelli di tolleranza del rischio.
-
Descrivi il tuo processo (a sinistra), come una lista di fasi e sottofasi, o come un diagramma di flusso.
- Per ogni fase/sottofase definisci i fallimenti che potrebbero verificarsi.
-
Esamina il rischio associato ai fallimenti (a destra) usando una o più delle metriche disponibili (RPN, tasso
atteso di eventi neff, tolleranza). Correggi la valutazione iniziale del rischio (S, Oi, Di) se necessario.
-
Aggiungi misure di sicurezza (prevenzioni o barriere) ai fallimenti il cui rischio deve essere mitigato.
Se sono state definite misure di sicurezza "potenziali", i valori che ne sono influenzati sono mostrati nel
formato:
valore attuale
come sarebbe se..., dove il "valore attuale" è dovuto alle sole misure
attive, mentre il valore "come sarebbe se..." è dovuto sia alle misure attive che a quelle potenziali.
Similmente, la tollerabilità del rischio (il "semaforo") è mostrata come (valore attuale)(come sarebbe se...).
-
Valida la valutazione del rischio di fallimento utilizzanto gli incidenti che sono stati segnalati
(funzionalità disponibile solo col "retrospective module").
Per documentare il progresso dell'analisi del rischio:
-
Assegna uno stadio al progresso dei singoli fallimenti (i valori disponibili vanno da "Analisi necessaria" a
"Fallimento validato") utilizzando la finestra per la modifica del fallimento.
-
Assegna uno stadio al progresso dell'intera analisi del rischio (i valori disponibili vanno da "creata" a
"validata") utilizzando il controllo nell'area blu in alto nello schermo.
Qui puoi:
- Correggere la valutazione iniziale di rivelabilità (Di o Pmiss,i).
- Aggiungere barriere.
Definizioni:
-
Pmiss,i: il valore iniziale di probabilià condizionata che, nonostante le barriere iniziali
presenti, il fallimento non sia rivelato quando si verifica. Pmiss,i è una funzione invertibile dell'indice di
rivelabilità iniziale Di: Di può sempre essere calcolata a partire da Pmiss,i e viceversa.
-
Barriera: una misura di sicurezza volta a rivelare il verificarsi di un fallimento
("accadimento") prima che questo abbia un effetto sul paziente.
-
Barriere iniziali: barriere che sono già implementate nella clinica quando l'analisi del
rischio viene iniziata. Il loro effetto è incluso nell'inidice di rivelabilità iniziale Di.
-
Barriera aggiunta: una barriera aggiunta durante l'analisi del rischio come misura di
sicurezza aggiuntiva. Ne possono essere aggiunte tante quante ne sono necessarie.
-
pmiss di una barriera aggiunta: la probabilità condizionata che la barriera non rilevi il
fallimento qualora questo si verifichi.
-
Stato di una barriera aggiunta: ci sono tre opzioni possibili: attiva (una barriera già
implementata), potenziale (un'idea che sta venendo valutata), inattiva (una barriera che non è stata
implementata, né sta venendo valuata, per esempio una vecchia idea messa da parte).
- Costi ricorrenti e non-ricorrenti: i costi necessari a implementare una barriera.
-
Fase di rivelazione: fase del processo durante la quale la barriera permette dir rivelare il
fallimento (in generale, può essere una fase successiva a quella durante la quale il fallimento si verifica).
Questa funzionalità è disponibile solo col "retrospective module".
-
Pmiss di un fallimento: la probabilià condizionata che, nonostante tutte le barriere
presenti, il fallimento non sia rivelato qualora si verifichi.
Pmiss di un fallimento: la probabilià condizionata che, nonostante tutte le barriere presenti,
il fallimento non sia rivelato qualora si verifichi. È calcolata come:
Pmiss=Pmiss,i·Πpmiss
Dove Πpmiss è il prodotto delle probabilità pmiss di tutte le barriere aggiunte.
Pmiss è una funzione invertibile del grado di rivelabilità D; D può sempre essere calcolato a partire da Pmiss,
e viceversa.
Nota: se è stata definita almeno una barriera potenziale, i valori di Pmiss e D, così come tutte le funzioni in
cui questi valori sono utilizzati (RPN, neff, Neff, Δneff) sono mostrati nel formato:
valore attuale
come sarebbe se...,
Dove il "valore attuale" è dovuto alle sole misure attive, mentre il valore "come sarebbe se..." è dovuto sia
alle misure attive che a quelle potenziali.
Puoi associare a questo fallimento:
-
Una nuova barriera. I parametri da specificare sono:
- Nome (campo obbligatorio).
-
Stato (campo obbligatorio). Tre opzioni sono possibili: attiva (la barriera è già stata implementata),
potenziale (un'idea che sta venendo valutata), inattiva (una barriera né implementata né in valutazione,
per esempio una vecchia idea abbandonata).
-
pmiss (campo obbligatorio): la probabilità condizionale che la barriera non riveli il fallimento qualora
questo si verifichi.
-
Costi non ricorrenti: la componente del costo di una misura di sicurezza che è indipendente da quanto a
lungo la misura è utilizzata. Esempio: la spesa iniziale necessario ad acquistare nuova strumentazione.
Questa voce è utilizzata nell'analisi costi-benefici.
-
Costi ricorrenti: la componente del costo di una misura di sicurezza proporzionala al tempo durante il
quale la misura è utilizzata. Esempi: abbonamenti per SW; contratti di manutenzione; calibrazioni
periodiche degli strumenti; tempo speso dal personale per il controllo di qualità. Questi costi sono
utilizzati nell'analisi costi-benefici.
-
Fase di rivelazione: la fase del processo durante la quale il fallimento può essere rivelato dalla
barriera. In general, può trattarsi di una fase successiva a quella durante la quale il fallimento si
verifica (questa funzionalità è disponibile solo col "retrospective module").
-
Riferimenti/Note: un campo di testo dove raccogliere note, commenti o un codice di riferimento assegnato
alla misura di sicurezza.
-
Una misura di sicurezza esistente: una barriera o una prevenzione già usate contro altri
fallimenti possono essere selezionate e applicate come barriera a questo fallimento. Occorre specificare
simplicemente il parametro pmiss. Per "costi ricorrenti, "costi non-ricorrenti" e "stato" saranno riutilizzati
i valori che sono già stati definiti.
Qui puoi:
- Correggere il valore iniziale della probabilità di accadimento (Oi or Pocc,i).
- Aggiungere prevenzioni.
Definizioni:
-
Pocc,i: probabilità iniziale di accadimento dovuta alla causa e alle prevenzioni iniziali.
Pocc,i è una funzione invertibile dell'inidice di accadimento iniziale Oi; è sempre possibile calcolare Oi a
partire da Pocc,i e viceversa.
-
Prevenzione: una misura di sicurezza che riduce la probabilità di accadimento di un
fallimento.
-
Prevenzioni iniziali: prevenzioni che sono già implementate nella clinica quando l'analisi
del rischio viene iniziata. Il loro effetto è incluso nel valore iniziale Oi.
-
Prevenzioni aggiunta: una prevenzione introdotta in consequenza dell'analisi del rischio come
misura di sicurezza aggiuntiva. Ne possono essere aggiunte tante quante ne sono necessarie.
-
pmiss di una prevenzione aggiunta: la probabilità che la prevenzione non impedisca alla causa
di attivare il fallimento. Per esempio, una prevenzione con “pmiss=20%” riduce la probabilità di accadimento
al 20% del suo valore iniziale Pocc,i.
-
Stato di una prevenzione aggiunta: ci sono tre opzioni possibili: attiva (una prevenzione già
implementata), potenziale (un'idea che sta venendo valutata), inattiva (una prevenzione che non è stata
implementata, né sta venendo valuata, per esempio una vecchia idea messa da parte).
Pocc: probabilità di accadimento del fallimento. È determinata dalla probabilità di accadimento
iniziale Pocc,i e da tutte le prevenzioni aggiunte.
Pocc: probabilità di accadimento del fallimento. È determinata dalla probabilità di accadimento
iniziale Pocc,i e da tutte le prevenzioni aggiunte. È calcolata come:
Pocc=Pocc,i · Πpmiss
Dove Πpmiss è il prodotto delle probabilità pmiss di tutte le prevenzioni aggiunte. Pocc è una funzione
invertibile di O; è sempre possibile calcolare O da Pocc e viceversa.
Nota: se è stata definita almeno una prevenzione potenziale, i valori di Pocc e O così come tutte le funzioni in
cui questi valori sono utilizzati (RPN, neff, Neff, Δneff) sono mostrate nel formato:
valore attuale
come sarebbe se...,
Dove il "valore attuale" è dovuto alle sole misure attive, mentre il valore "come sarebbe se..." è dovuto sia
alle misure attive che a quelle potenziali.
Questa tabella mostra una panoramica di tutte le analisi del rischio disponibili.
Se un'analisi del rischio è presente in più versioni, sono mostrati i dati relativi alla versione più recente.
Questi includono:
-
Accessibile a: le opzioni possibili sono "tutti gli utenti" o i membri di uno specifico
dipartimento/gruppo (questa funzionalità è disponibile solo col "multi-dept module").
-
Fallimenti: numero di fallimenti presenti nell'analisi del rischio; numero totale e con
rischio accettabile, tollerabile, e
non accettabile.
- Versione: numero progressivo della versione più recente.
-
Stadio: un parametro (che puó variare da "creata" a "validata" che mostra quanto l'analisi
del rischio è lontana dal suo completamento. Lo stadio dell'analisi del rischio è selezionato dall'utente.
-
Pubblicata?: il contenuto di questo campo ("Sì"/"No")indica se l'ultima versione dell'analisi
del rischio è stata pubblicata elettronicamente oppure no.
-
Ultima modifica: data dell'ultima occasione in cui l'analisi del rischio è stata modificata.
-
Scadenza: data entro la quale l'analisi del rischio deve essere completata
(quest'informazione è mostrata solo se la scadenza è stata definita dall'utente nelle impostazioni
dell'analisi del rischio).
I collegamenti raggiungibili da questa tabella includono:
-
Note: visualizza le note disponibili per l'analisi del rischio (lo stesso risultato si
ottiene premendo il pulsante di espansione ">" a sinistra).
-
: apri l'analisi del rischio (scheda FMEA) in modalità sola lettura
-
: apri l'analisi del rischio (scheda FMEA) direttamente in
modalità di modifica
-
: apri l'analisi del rischio e vai alla finestra di
gestione delle sue versioni
Una scheda degli incidenti è fondamentalmente una questionario..
-
Scegli la modalità "Progetto" per aggiungere una domanda al questionario:
-
Seleziona il tipo di domanda dalla lista nel pannello a sinistra. Scegli "gruppo dinamico" per dare la
possibilità all'utente di rispondere più di una volta alla domanda o a un gruppo di domande (per esempio
per specificare molteplici cause di un incidente).
-
Definisci le proprietà della domanda utilizzando i controlli nel pannello a destra. Le proprietà tipiche
di una domanda sono il suo testo, oppure se una risposta è obbligatoria o opzionale. Puoi anche definire
una logica, cosicché una domanda viene presentata solo se l'utente ha risposto in un certo modo ad altre
domande.
- Scegli la modalità "Anteprima" per revisionare il contenuto del modello
- Scegli la modalità "Logica" per verifica la logica con cui le domande saranno presentate all'utente.
- Scegli la modalità "Ispezione" per muoverti attraverso un modello particolarmente complesso
Qui puoi gestire i dipartimenti/gruppi.
Un dipartimento/gruppo è un'entità che può essere usata per rappresentare qualsiasi unità nella tua
organizzazione. Potrebbe essere per esempio un dipartimento, un team, un'unità operativa, una sede distaccata
etc. Puoi:
-
Creare un nuovo dipartimento/gruppo ("+ Dipartimento/gruppo"). Tieni a mente che il numero massimo di
dipartimenti/gruppi che puoi creare è stabilito dalla tua licenza.
-
Modificare il nome e la descrizione di un dipartimento/gruppo ().
-
Elimina un dipartimento/gruppo. In questo caso, tutte le analisi del rischio ad esso associate diventeranno
accessibili da tutti gli utenti di myQA PROactive users.
- Gestisci i membri di un dipartimento/gruppo (tramite il pulsante di espansione "+" o l'icona "team").
Un analisi del rischio può essere associata a un dipartimento/gruppo tramite le sue impostazioni. In tal caso,
l'analisi del rischio sarà visibile solo ai membri di questo dipartimento/gruppo.
Funzionalità disponibili nelle impostazioni dell'analisi del rischio:
-
Impostazioni generali: impostazioni generali dell'analisi del rischio (nome dell'analisi,
volume del processo in pazienti/anno, prossima scadenza, stadio etc.),
-
Criteri di accettazione: consentono di definire i livelli di tolleranza e accettazione per il
rischio di un fallimento. Questi criteri sono utilizzati per determinare il colore del "semaforo" associato a
ogni fallimento. I criteri sono definiti tramite una matrice di rischio, e due opzioni sono disponibili: (S vs
neff) e (S vs OxD).
-
Gestione delle versioni: puoi creare una nuova versione dell'analisi del rischio, eliminare
una vecchia versione o pubblicare elettronicamente la più recente.
-
Schede incidenti: stabilisci quali schede devono essere utilizzate per segnalare e analizzare
gli incidenti (questa funzionalità è disponibile solo col "retrospective module"). Le opzioni disponibili sono
tutte le schede contenute nella libreria delle schede incidente, accessibile nelle impostazioni generali del
SW.
-
Gestione parole chiave: in questa area puoi gestire le parole chiave associate ai fallimenti
(questa funzionalità è disponibile solo col "retrospective module").
Impostazioni generali per questa analisi del rischio:
- Nome: il nome dell'analisi del rischio.
-
Pazienti all'anno: volume del processo, utilizzato per calcolare il valore atteso del tasso
di eventi.
-
Periodo per il calcolo dei costi: periodo durante il quale sono calcolati i costi di
implementazione delle misure di sicurezza (tenendo conto dei costi ricorrenti e non ricorrenti). Questo
parametro è utilizzato nell'analisi costi-benefici.
- Valuta: la valuta utilizzata nell'analisi costi-benefici
-
Prossima scadenza: data entro la quale l'analisi del rischio deve essere completata.
Rappresenta un promemoria mostrato nella libreria delle analisi del rischio.
-
Data di inizio validazione: data a partire dalla quale i valori attesi del numero di eventi e
quasi eventi (calcolati sulla base dell'analisi del rischio) sono confrontati con gli incidenti segnalati
(questa funzionalità è disponibile solo col "retrospective module").
-
Nota sulla versione: annotazione testuale con ulteriori informazioni sulla versione corrente
dell'analisi del rischio.
-
Accessibile a: utenti che possono vedere e accedere l'analisi del rischio. Possibili valori
sono "Tutti gli utenti" o uno specifico dipartimento/gruppo (questa funzionalità è disponibile solo col
"multi-dept module").
La tabella degli incidenti fornische una panoramica degli incidenti che sono stati segnalati per questa analisi
del rischio:
-
Data: data in cui l'incidente è stato segnalato attraverso un terminale di segnalazione
errori, o creato manualmente nell'applicazione. Se l'incidente è stato aggiunto tramite un foglio di calcolo
xlsx, questa è la data indicata nel foglio di calcolo.
-
Nome del terminale: nome del terminal utilizzato per segnalare l'incidente. Questo campo
rimane vuoto se l'incidente è creato manualmente nell'applicazione, o se è stato aggiunto da file.
-
Fase/Fallimento: se l'incidente è già stato associato a un fallimento, il nome del fallimento
e la fase in cui questo si verifica (o sotto-fase se applicabile) sono indicati in questo campo.
-
Tipo: tipo di incidente: evento avverso, quasi-evento o inconveniente. Se il tipo non è stato
ancora specificato, il testo "(non specificato)" compare in questo campo.
-
Descrizione testuale/messaggio vocale: descrizione dell'incidente in forma di testo e/o di
messaggio vocale. Un messaggio vocale può essere aggiunto solo se l'incidente è segnalato attraverso un
terminale di myQA PROactive.
-
Stadio: stadio indicativo dell'avanzamento dell'analisi dell'incidente. Questo parametro è
definito dall'utente, e può variare da "Incidente creato" fino a "Analisi completata".
-
Azioni completate: un insieme di indicatori che mostrano:
- Fallimento assegnato: spuntato se un fallimento è stato associato all'incidente;
- Tipo di incidente: spuntato se il tipo di incidente è stato specificato;
-
Schede obbligatorie: spuntato se tutte le schede obbligatorie per la segnalazione e l'analisi
dell'incidente sono state completate (oppure se non sono state definite schede obbligatorie).
-
Schede opzionali: spuntato se tutte le schede opzionali per la segnalazione e l'analisi dell'incidente
sono state completate (oppure se non sono state definite schede opzionali).
-
Osservazioni pubbliche: spuntato se almeno un'osservazione è stata classificata come "pubblica" (nel qual
caso viene mostrata nella pagina web "Feedback per chi segnala incidenti").
-
Schede: schede utilizzate per fornire informazioni aggiuntive durante la segnalazione o
l'analisi di un incidente. Oltre alle schede definite nelle impostazioni dell'analisi del rischio, l'utente
può analizzare l'incidente utilizzado qualsiasi scheda disponibile nella "librerie delle schede incidente".
- Allegati: file allegati all'incidente.
-
Ossservazioni: osservazioni testuali aggiunte all'incidente durante la sua analisi. Ne
possono essere create tante quante si vuole. L'impostazione predefinita per la riservatezza delle schede è
"interna", ma può essere cambiata in "pubblica", nel qual caso l'osservazione è mostrata nella pagine web
"Feedback per chi segnala incidenti".
- Modifiche: la lista delle modifiche fatte all'incidente a partire dalla sua creazione.
In questa pagina web trovi una panoramica sullo stato degli incidenti segnalati all'interno del gruppo di
accesso indicato in alto a sinistra:
- Data: data in cui l'incidente è stato segnalato.
- Processo: nome del processo/workflow durante il quale l'incidente si è verificato.
-
Terminale di segnalazione/fase del processo: se l'incidente è stato segnalato utilizzando un
terminale di myQA PROactive, il suo nome è indicato qui. La fase del processo è quella in cui si è verificato
l'incidente.
-
Stadio di elaborazione: lo stadio in cui si trova correntemente l'analisi dell'incidente. Può
variare da "incidente creato" fino a "analisi completata".
-
Azioni completate: un insieme di indicatori che mostrano le tappe raggiunte durante l'analisi
dell'incidente:
- Fallimento assegnato: spuntato se un fallimento è stato associato all'incidente;
- Tipo di incidente: spuntato se il tipo di incidente è stato specificato;
-
Schede obbligatorie: spuntato se tutte le schede obbligatorie per la segnalazione e l'analisi
dell'incidente sono state completate (oppure se non sono state definite schede obbligatorie).
-
Schede opzionali: spuntato se tutte le schede opzionali per la segnalazione e l'analisi dell'incidente
sono state completate (oppure se non sono state definite schede opzionali).
-
Osservazioni pubbliche: spuntato se almeno un'osservazione è stata classificata come "pubblica" durante
l'analisi dell'incidente (e che quindi ha un livello di riservatezza sufficientemente basso da essere
mostrato in questa pagina). La lista completa delle osservazioni pubbliche può essere visualizzata
premendo il pulsante di espansione "+" a sinistra.
- Ultima modifica: la modifica più recente fatta all'incidente durante l'analisi.
Per validare un fallimento:
-
Specifica il fallimento selezionando la fase/sotto-fase nel processo e uno dei fallimenti al suo interno.
-
Come primo passo, esamina il grafico "accadimenti" sulla destra.
-
Se gli accadimenti attesi () e segnalati (
) sono compatibili, la valuatazione del tasso di
accadimento O è corretta.
-
Se non sono compatibili, puoi modificare il tasso iniziale di accadimento Oi oppure, se ci sono
prevenzioni aggiunte attive, la Pmiss di una di esse. Aggiusta questi valori finché il fit () si sovrappone alle segnalazioni ().
-
Come secondo passo (procedi solo se il primo passo è stato completato!), esamina uno dei grafici
"quasi-eventi" o "eventi". In questo esempio consideriamo il grafico degli eventi, ma la procedura è la stessa
con i quasi-eventi:
-
Se gli eventi attesi e quelli segnalati sono compatibili, la valuatione della rivelabilità D è correct.
-
Se non sono compatibili, puoi modificare il valore di rivelabilità iniziale Di oppure, se ci sono barriere
aggiunte attive, la Pmiss di una di esse.
-
Aggiusta questi valori finché il fit () si sovrappone alle
segnalazioni ().
- Premi "salva" per aggiornare l'analisi del rischio con i nuovi valori.
-
Per vedere una panoramica degli incidenti che sono stati assegnati a qualche fallimento, seleziona l'opzione
"Tutte le fasi" per il campo "Fase". "Tutti i fallimenti" verrà selezionata automaticamente come unica opzione
disponibile per "Fallimento".
-
Per vedere una panoramica degli incidenti che sono stati assegnati a un qualsiasi fallimento appartenente a
una particolare fase/sotto-fase, seleziona la fase/sotto-fase desiderata nel campo "Fase" e l'opzione "Tutti i
fallimenti" nel campo "Fallimento".
-
Per vedere una panoramica degli incidenti non ancora assegnati a un fallimento, seleziona l'opzione "Fase non
specificata" nel campo "Fase". "Fallimento non specificato" verrá selezionato automaticamente come unica
opzione disponibile per il campo "Fallimento".
Qui puoi gestire i modelli per le schede degli incidenti:
- Crea il tuo modello utilizzando l'editore grafico di myQA PROactive ("+Modello scheda incidente").
-
Importa un modello da file, come un file di esempio che potresti aver ricevuto da IBA o da un collega
("Importa").
- Modifica un modello utilizzando l'editore grafico di myQA PROactive ("").
- Esporta, elimina o duplica un modello esistente ("…").
I modelli disponibili in questa libreria possono essere utilizzati per documentare e analizzare incidenti
associati a qualsiasi analisi del rischio. I modelli obbligatori o opzionali per una certa analisi del rischio
sono specificati nelle impostazioni dell'analisi del rischio.
Qui, come responsabile della sicurezza, puoi specificare in quali casi riceverai una notifica per posta
elettronica a seguito dalla segnalazione di un incidente. Per ogni analisi del rischio a cui hai accesso puoi
indicare:
-
Se una notifica ti è inviata per incidenti del tipo "evento avverso", "inconveniente", "quasi-evento", o per
incidenti il cui tipo non è definito al momento della segnalazione ("(non speficicato)").
-
Se i dettagli dell'incidente devono essere riportati nella mail. Spunta questa casella se vuoi che i commenti
testuali fatti dalla persona che ha segnalato l'incidente siano visibili nel corpo della mail. Altrimenti,
potrai leggere solo i dati standard: terminale di segnalazione; fallimento associato all'incidente (se
applicabile); tipo di incidente (se applicabile)."
Qui puoi esaminare e modificare la descrizione del processo visualizzato come diagramma di flusso.
Componenti dell'editor del diagramma di flusso:
- Ara di lavoro (al centro): l'area principale dove è mostrato il diagramma di flusso.
-
Barra degli strumenti a sinistra, dove si possono selezionare le nuove forme. Per aggiungere una forma al
diagramma, selezionala nella barra degli strumenti e trascinala all'interno dell'area di lavoro. Questa barra
appare solo in modalità "modifica". La forma "processo predefinito" può contenere un processo secondario che,
con un doppio click, diviene visibile nell'area di lavoro.
-
La barra degli strumenti in alto: qui trovi strumenti generici per ingrandire o ridurre le dimensioni
dell'area di lavoro visibile; esportare, salvare o stampare il diagramma di flusso. L'icona a forma di occhio
permette di mostrare o nascondere le informazioni relativa al numero di fallimenti in una fase e il loro
livello di rischio.
-
La barra delle impostazioni a destra, mostrata solo in modalità "modifica" e dopo aver selezionato una forma
nell'area di lavoro. Qui puoi definere la proprietà grafiche di una forma, come il colore, il testo, le
dimensioni dei caratteri etc.
Controlli in area di lavoro. Se selezioni una forma nell'area di lavoro, un gruppo di icone
appare intorno ad essa. Queste icone permettono di:
- Connettere la forma con altre (trascinando la linea di connessione).
- Clonare la forma (ovvero crearne una replica, priva di connessioni, nell'area di lavoro).
- Clonare la forma mantenendola connessa con l'originale.
-
Associare una fase alla forma. In questo caso si apre la finestra di dialogo "Nuova fase". La nuova fase viene
aggiunta alla lista delle fasi.
-
Cancellare la forma. Se la forma è associata a una fase, sia la fase (nella lista delle fasi) che la forma
(nel diagramma di flusso) saranno eliminate.
-
Ogni fase e sotto-fase nella lista è automaticamente associata a una forma nel diagramma di flusso.
-
Se una fase è creata nella lista, una forma di tipo "processo") è automaticamente aggiunta al diagramma di
flusso.
-
Ogni fase con sotto-fasi nella lista è descritta da una forma di tipo "processo predefinito" con al suo
interno un diagramma di flusso secondario. Per ogni sotto-fase creata nella lista, una forma di tipo
"processo" è aggiunta al diagramma di flusso secondario.
-
Ogni forma nel diagramma di flusso può essere associata a una nuova fase nella lista:
-
Se una forma nel diagramma di flusso viene associata a una fase, la nuova fase è aggiunta alla lista.
-
Se una forma in un diagramma di flusso secondario viene associata a una sotto-fase, la nuova sotto-fase è
aggiunta alla lista.
Nota: quando una forma è aggiunta all'area di lavoro, non è inizialmente associata a nessuna fase e non ha un
corrispettivo nella lista delle fasi. Similmente, non ha un corrispettivo nella lista delle fasi nemmeno gran
parte del materiale grafico di un diagramma di flusso (collegamenti tra forme, colori, commenti).
Regole per la costruzione del diagramma ad albero ("fault tree"):
- Un albero è associato a ogni effetto. L'effetto rappresenta l'evento al vertice dell'albero.
- Ogni fallimento che può generare quell'effetto è rappresentato da un ramo dell'albero.
-
Ogni ramo di albero ha una struttura standard, che riflette le seguente logica:
-
La causa genera il fallimento se i) si attiva e ii) tutte le prevenzioni in atto risultano inefficaci.
-
Il fallimento genera l'effetto se i) si verifica e ii) tutte le barriere in atto risultano inefficaci.
Un albero può essere visualizzato come una tabella (modificabile) o come un diagramma (che non consente
modifiche). Puoi decidere di mostrare nell'albero tutte le misure di sicurezza, oppure solo quelle attive, non
attive o potenziali.
Qui puoi pubblicare l'ultima versione di questa analisi del rischio. La pubblicazione può essere utile per
"congelare" una versione e creare una documentazione formale. Una versione pubblicata non può più essere
eliminata o modificata. Puoi comunque creare una nuova versione modificabile sulla base di una versione
pubblicata.
Esempio: se pubblichi la versione 3 di una certa analisi del rischio, questa non può più essere eliminata o
modificata. Puoi comunque creare una copia modificabile, che apparirà come versione 4.
Qui puoi stampare una relazione in formato pdf di questa versione dell'analisi del rischio. Il contenuto della
relazione può essere personalizzato:
-
La relazione consiste di 5 capitoli: copertina, piano dell'analisi del rischio, risultati, validazione e
conclusioni. Il capitolo "validazione" è disponibile solo col "retrospective module".
- In ogni capitolo puoi selezionare le informazioni da includere spuntando le caselle corrispondenti.
-
Ci sono due tipi di informazioni:
- Dati (aree grigio scuro): se inclusi, sono automaticamente generati dal SW.
- Commenti testuali (aree bianche): se li includi, dovrai digitarne il contenuto.